Ragadi: cosa sono e come curarle

Le ragadi sono ferite che colpiscono la superficie della pelle e/o le mucose, più o meno profonde. Esistono diversi tipi di ragadi in base alla zona del corpo interessata: ragadi alle mani, anali, labiali o ai capezzoli. Comportano sintomi quali: dolore, bruciore, prurito, infiammazione, arrossamento, desquamazione, gonfiore.

Tipi di ragadi e cause

Le ragadi anali sono causate da una lacerazione della mucosa che riveste l’ano. Questo può succedere in caso di un’eccessiva contrattura del muscolo dello sfintere, dallo sfregamento con feci dure, stitichezza o diarrea cronica.

Le ragadi alle mani e alle labbra appaiono soprattutto in inverno o quando si utilizzano prodotti troppo aggressivi. Anche l’eccessiva esposizione al sole può costituire un fattore determinante, in quanto compromette la normale idratazione della pelle. 

Le ragadi ai capezzoli sono tipiche nel periodo dell’allattamento, poiché la saliva del neonato tende a disidratare il capezzolo e a renderlo molto sensibile. 

I rimedi

Il dolore da ragadi può essere molto intenso, per questo motivo si rivela utile l’applicazione di creme o unguenti dall’effetto emolliente e lenitivo in grado di mantenere la pelle sempre idratata ed accelerare i tempi di guarigione. In alcuni casi, per ridurre l’irritazione e il gonfiore, il proprio medico o farmacista potrebbero consigliare l’applicazione di creme a base di cortisone.

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