Blog

Fermenti lattici: quando usarli, a cosa servono e come scegliere quelli giusti

Fermenti lattici: quando usarli, a cosa servono e come scegliere quelli giusti

18 settembre 2025

Il nostro intestino è un ecosistema brulicante di vita noto come microbiota, dove miliardi di batteri, in gran parte buoni, lavorano senza sosta per mantenerci in salute. A volte, però, fattori come lo stress, un'alimentazione squilibrata, una terapia antibiotica o semplicemente gli anni possono alterare questo delicato equilibrio, permettendo ai batteri meno benefici di prendere il sopravvento. È in questo scenario che entrano in gioco i fermenti lattici, i nostri alleati più fedeli per nutrire e riequilibrare il nostro intestino.

Ma quand’ è il momento giusto per assumerli? Come orientarsi nella scelta? Scopriamolo!

Il termine fermenti lattici, in realtà, è un po' generico e fa riferimento a quei batteri che sono in grado di metabolizzare il lattosio, lo zucchero del latte, producendo acido lattico. Tuttavia, quando parliamo di integratori, il nostro obiettivo è selezionare quelli che tecnicamente sono chiamati probiotici: microrganismi vivi che, quando assunti in quantità adeguata, conferiscono un beneficio alla salute dell'ospite. La differenza è sottile ma cruciale: non tutti i fermenti lattici sono probiotici, mentre tutti i probiotici efficaci sono un tipo specifico di fermento lattico. Il loro compito principale è proprio quello di ripopolare l'intestino di batteri benefici, rafforzando la barriera intestinale e competendo con i microrganismi potenzialmente dannosi, supportando non solo la digestione ma l'intero sistema immunitario, che risiede per il settanta per cento proprio nelle nostre viscere.

Capire quando è il momento di dare una mano al nostro microbiota è il primo passo. Il caso più classico e noto è durante e dopo una terapia antibiotica. Gli antibiotici sono farmaci salvavita, ma il loro meccanismo d'azione è spietato: eliminano i batteri cattivi responsabili dell'infezione, ma spesso falciano senza distinzione anche una grande parte di quelli buoni. Assumere probiotici in questa fase, facendo attenzione a distanziare le assunzioni di almeno due o tre ore dall'antibiotico per evitarne l'inattivazione, aiuta a ridurre significativamente il rischio di effetti collaterali come la candida per le donne e a ripristinare più rapidamente l'equilibrio perduto. Ma il loro uso non si limita certo a questo. Se soffri di gonfiore addominale, di irregolarità intestinale, di digestioni laboriose dopo pasti non necessariamente pesanti, questi possono essere tutti segnali di uno squilibrio, una condizione chiamata disbiosi, dove i fermenti lattici possono offrire un sostegno concreto. Anche periodi di stress intenso o un'alimentazione povera di fibre possono compromettere la flora batterica, rendendo un ciclo di probiotici una scelta saggia e preventiva. Persino in viaggio, soprattutto in paesi esotici, possono essere un'utile barriera, aiutando l'intestino a difendersi da agenti patogeni sconosciuti.

La vera sfida, però, è scegliere il prodotto giusto in un mercato sterminato. Non tutti i probiotici sono creati uguali e la scelta deve essere il più possibile mirata. Il primo criterio da guardare con attenzione è il genere e la specie del batterio, ma ancor di più il ceppo, che è identificato da una sigla alfabetica o numerica (ad esempio, lactobacillus acidophilus o bifidobacterium animalis lactis BB-12). È proprio a livello del ceppo che sono dimostrati effetti specifici sull'organismo. Un ceppo può essere più studiato per il riequilibrio post-antibiotico, un altro per supportare il sistema immunitario, un altro ancora per la regolarità. La ricerca scientifica ha investito molto in questo campo, quindi è importante cercare prodotti che specifichino chiaramente i ceppi contenuti e che siano supportati da studi clinici. Il secondo parametro fondamentale è il numero di cellule vive, misurato in UFC (unità formanti colonie), che deve essere sufficientemente alto, idealmente nell'ordine dei miliardi, per garantire che un numero adeguato di batteri sopravviva all'ambiente acido dello stomaco e raggiunga vivo e vitale l'intestino, dove può colonizzare e svolgere la sua azione e la tecnologia delle capsule gastroresistenti è un grande alleato in questo senso.

Infine, la varietà dei ceppi è spesso un vantaggio perché permette di coprire un ventaglio più ampio di funzioni, mimando in modo più fedele la naturale biodiversità di un intestino sano. Ricordati che i probiotici sono organismi viventi e per mantenerli tali il prodotto deve essere conservato correttamente, spesso in frigorifero, e rispettare la data di scadenza indicata; contestualmente per essere realmente efficaci è necessario affiancare all'assunzione dei probiotici una dieta ricca di prebiotici, le fibre non digeribili che sono il cibo preferito di questi batteri (presenti in alimenti come banane, asparagi, avena, aglio e cipolla): la strategia vincente per massimizzare i benefici e creare un ambiente in cui questi piccoli alleati possano prosperare a lungo!

Lascia un commento

© 2025 Farmacia Cassandro - P.IVA 04500670619 - web agency
Iscritto all’albo dei farmacisti n° iscrizione 1318. Codice Deontologico reperibile qui.
  • VISA
  • MasterCard
  • PayPal
  • American Express